J. Pérard. Brut. Champagne

Ed eccoci nella conca di Ambonnay, dove lo sguardo si perde attraverso gli orizzonti addomesticati nei sesti d’impianto. Cresciuto inseguendo il mito del Clos d’Ambonnay, tutti i vini che arrivano da quelle parcelle mi appaiono speciali… ma sappiamo tutti che non è così! Però suggestione, oppure no, anche questo “semplice” Brut fa la sua bella figura, con profumi polposi ed una ricca bocca grassa e piena che invita al nuovo sorso.

d.c.

El Coston Riserva 2015. Filippini . Amarone della Valpolicella Classico

Oramai lo sapete che, al di là della normativa, non posso pensare di chiamare Amarone un vino che ha poco più di 5 anni. Ma certo, so perfettamente che le cantine non possono permettersi di costruire un mercato su vendemmie passate da un po’, ma abituato a bere straordinari anni 2000 (per la precisione 2001 e 2004), ancora perfettamente integri anni 90 (che cosa è il ‘97?), approcciarmi ad un vino così giovane mi mantiene sempre un po’ sul prevenuto. Ed infatti il vino è molto immaturo, privo di note terziarie, di forte freschezza che bilancia con vigoria un calore alcolico imponente, e non immediatamente digeribile. Al naso qualche nota un po’ rustica e di non sublime eleganza. Ma il vino è forte e robusto ed evolverà sicuramente. Da ritrovare tra un paio di lustri.

d.c.

Blanc de Blancs. Barbier Louvet. Champagne

E dopo essere atterrati ad Ambonnay si svolta ad Ovest, paralleli alla Marna, puntando su Epernay., passando per Tauxières-Mutry. A mia memoria lì intorno è tutto Grand Cru, ma evidentemente la mia memoria e soprattutto la mia preparazione scarseggia perché qualche Premier Cru affiora… ed in effetti il BdB è un po’ verdognolo, grande struttura acida, ma una profondità ed espressività non completamente sviluppata… non da Grand Cru.

d.c.

Les Marquises. Vignon Père & fils. Champagne

Verzenay. Superi la collina, scendi qualche centinaio di metri e ti trovi nel paradiso di Ambonnay. Ovunque ti giri le marze sono cariche di grappoli di Pinot nero, che qui è nobilissimo. Partendo da questi ricordi, leggendo che beviamo “récoltants”, e la suggestione è già partita, e la degustazione condizionata… inutile dirvi che il vino era buono, anzi buonissimo!

d.c.

Principessa Brut. Luretta

R.R…. Dimmi cosa ne pensi? È una cantina che lavora bene, con alcuni buoni se non ottimi prodotti. Trova sede in un posto che è veramente un incanto… ma dimmi R.R., tu che parli con il loro accento e cadenza, ma… con tutte queste bollicine, prodotte dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, avevamo proprio bisogno di una Principessa petillant ? Dimmi R.R… dimmi…

d.c.

Rifriscu 2019. Cantina Masicei. Calabria Igp

Che carica di antociani! Più che rosato sembra un arancione shocking… pieno nei profumi rotondi e di frutti estivi. Bocca gonfia con un liquido di corpo! Impressionante il cambio di matrice con la temperatura: servito freddo potrebbe addirittura accompagnare un aperitivo, ma scaldandosi, se tu fossi bendato, lo confonderesti con un rosso!

d.c.