Lazise 11 marzo 2018.
Da tempo le rive del Lago di Garda ospitano importanti manifestazioni vinicole, tra queste dobbiamo citare “ITALIA IN ROSA “, la più importante rassegna nazionale sui vini rosati oramai conosciuta anche a livello internazionale ( quest’anno è prevista l’undicesima edizione). Benvenuta quindi una nuova iniziativa ben organizzata e di grande qualità questa ANTEPRIMA che dà vita ad una sinergia tra produttori bresciani e veronesi dedicata esclusivamente alla promozione e valorizzazione del CHIARETTO , vino sempre più apprezzato dai turisti che numerosi affollano le sponde del Benaco.In realtà le due zone geografiche seppur vicine esprimono tipologie e filosofie produttive significativamente diverse. A fattore comune ed elemento di richiamo per il consumatore il colore, che è diventato nel tempo la principale chiave di successo commerciale.
Scendiamo con maggiore dettaglio nell’analisi delle due denominazioni.
Chiaretto Valtenesi
- La produzione del Chiaretto Valtènesi si colloca ad occidente del Lago di Garda, dal comune di Salò fin giù al comune di Desenzano
- Vitigni utilizzati Groppello ( min 50% ), Sangiovese –Marzemino- Barbera con la possibilità di uvaggio con Vitigni internazionali ( max 10% )
Il colore è dovuto al breve contatto durante la macerazione delle bucce con il mosto (dalle 2 alle 10 ore ) da cui anche la nomea di vino di una notte. Il colore che si ottiene è generalmente molto tenue ( petalo di rosa ).
Non è un vino facile da ottenere. È pensato e veramente seguito attentamente. L’ottenimento del colore è la realizzazione di un progetto, meditato a priori, ed è necessario avere piena coscienza dello stato dell’uva: piccole varianti di maturità della materia prima portano a risultati inattesi.
- La presentazione sul mercato è dal 14 Febbraio successivo alla vendemmia.
IMPRESSIONI DI DEGUSTAZIONE
I produttori presenti alla manifestazione erano 22.
Abbiamo apprezzato:
- Il CHIARETTO ROSA DEI FRATI 2017 ( Ca’ de frati )
Profumi floreali e di mela verde. In bocca un gradevole sentore di frutti rossi, fresco, sapido, persistente, perfetto equilibrio. Di facile beva….SEMPRE!
- Il CHIARETTO ROSAMARA ( Costaripa )
Colore leggerissimo di petali di rosa. Il colore più tenue tra i campioni esaminati. Profumi di biancospino e amarena. Appena accennati, ma invitanti ed eleganti. Sapore persistente, fresco, armonico, retrogusto leggero di mandorle amare.
- Il CHIARETTO 2017 ( Pratello )
Colore intenso rosa cerasuolo. Profumi floreali con sfumature fruttate. Sapore fresco, sapido, abbastanza intenso. Piacevole
- CHIARETTO SELENE 2017 ( Cantine la Pergola )
Profumi con un lontano sentore di fragola e di confetto. Sapore fresco, sapido, una leggera tannicità finale.
Prescindendo dal rapporto qualità/prezzo che non abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il giudizio generale è decisamente positivo. Abbiamo rilevato una discreta qualità comune a tutti i campioni degustati. Vini dal consumo piacevole prettamente estivo, con un certo fascino psicologico. Mai banali.
A tavola vanno serviti a 12/14 °
Si abbinano facilmente Con primi piatti si pasta, con i salumi, con carni bianche, guazzetti di crostacei. Sono grandi con le zuppe di pesce.
Longevità 2-3 anni.
Chiaretto di Bardolino
- Il territorio di produzione del CHIARETTO DI BARDOLINO ha il confine a nord con i comuni di Torri del Benaco – Caprino veronese, ad est dal fiume Adige, a sud dai comuni Sommacampagna – Valeggio sul Mincio, ad ovest dal lago di Garda – fiume Mincio.
- Vitigni utilizzati Corvina-Corvinone-Rondinella-Molinara.
Il metodo di vinificazione è analogo al Valtènesi Chiaretto. Deve essere imbottigliato entro il 31 Dicembre dell’anno di vendemmia (disciplinare art. 5)
IMPRESSIONI DI DEGUSTAZIONE
I produttori presenti alla rassegna erano 43. Abbiamo scelto per la degustazione 18 vini, selezionati dal nostro Editore con attenta analisi e raffronto di una serie di Guide, privilegiando i produttori comunemente richiamati con buone valutazioni. Ci limitiamo qui perciò a dare un giudizio generale e qualche osservazione.
In qualche prodotto abbiamo trovato una punta un po’ intensa di tannicità (Ardiuni ), in altri una certa carenza di persistenza ( Bolla ), in altri ancora uno squilibrio verso le durezze ( Cesaretti ). Ci ha colpito, su tutti, Costadoro dal gradevolissimo profumo di fragoline di bosco, nel complesso invitante e piacevole. Qualcuno infine molto suadente, morbido, ci permettiamo di definirli“ ruffiano “ ( Il Pignetto, A. Piona). Generalmente comunque tutti corretti e gradevoli nonché di immediata beva pur nella loro semplicità ( Le Fraghe, Le Ginestre, Le Muraglie, Monte Zovo).
Si adattano ad abbinamenti con primi piatti a base di pasta, con qualsiasi condimento, con i risotti, i ravioli, il pasticcio di lasagne. Vengono consigliati anche con zuppe di legumi, pollame alla griglia, perfino con il bollito misto, con polenta e baccalà. Sul lago non può mancare il pesce.
Signori buon appetito!