Servito troppo freddo non ha immediatamente colpito; è servito qualche minuto nel bicchiere per esprimere, nella delicatezza tipica dei vermentini del Levante, un’eleganza sublime, una calibrazione perfetta tra freschezza acida e rotondità leggermente amaricante. Adorabile.
Se oggi il Vermentino dei colli etruschi di Luni, (che geograficamente è un po’ più il là del “Levante”…) è tanto in voga è sicuramente merito della famiglia Bosoni e della loro magnifica cantina di proprietà. Vermentino, etichetta nera, bevuto a novembre in riva al mare di Varazze in camicia e venti gradi di temperatura, cercando ancora un ricordo d’estate. Lo servono sempre troppo freddo, ma secondo me il Vermentino del Levante e comunque quello del “continente” (perché da differenziare assolutamente dalla produzione sarda) va presentato verso i 10 gradi: essendo delicato, di struttura sussurrata, di una acidità mai soverchiante, risulta piacevolissimo anche quando esprime quella leggera nota amaricante e di calore alcolico.E nonostante l’estate sia decisamente solo un ricordo … è stato perfetto!
Boschedòr Continua… qualcuno mi aiuti a conoscere chi o cosa sia Boscadòr, richiamato nelle etichette della valida casa vinicola franciacortina. Una riserva molto elegante, con note di intensità di colore ed olfattive rilevanti: erano anni che non trovavo nel bicchiere un giallo così carico. Tutto molto equilibrato, con un sospetto di acidità calante a tre anni dalla sboccatura.
Trastevere… cacio e pepe e… Frascati! Bello profumato, di intensità inebriante. Di giusta freschezza in bocca, per quanto un po’ sbilanciato verso una percezione di rotondità, forse condizionata da un calore alcolico sostenuto.
Umile, ma non modesto. Facile e di piacevole grassezza ed immediata godibile beva. Servito freddissimo ha assetato fauci rinsecchite, ma ha mantenuto una discreta struttura ed un naso intensamente fruttato anche acclimatandosi all’ambiente. Di sicuro straordinario in punto di raffronto prezzo/qualità.
Merlot. Quanto calore… e quanto alcol… cioccolato fondente e ciliegie di Vignola sciolte in caldissimo abbraccio. Dopo qualche sorso… abbinabile a tutto, soprattutto ad una amabile chiacchierata con buoni amici.
Nebbiolo che arriva dai territori a nord di Alba, non ancora giunti pienamente nel Roero. Il privilegio di un formato da 3 litri per un nettare maturo, dal colore entusiasmante e dalla sensazione di velluto che solo il “vino delle nebbie” sa donare.
Ma quale capolavoro è questo Perpetuelle! Sussurra al naso sensazioni materiche gessose, poi in bocca è tagliente, preciso come un bisturi: la delicatezza suggerita al naso diventa scossa elettrica non appena a contatto delle papille. Lunghissimo. Stupendo.
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