“Bella manifestazione davvero ben organizzata, continuate così. Aspettiamo con trepidazione il successivo evento…….” (cit. “Champagne in Villa” – correva il maggio 2019). Ma finalmente eccoci di nuovo qui. Fabio Mondini e ASPI ci riaprono le porte dell’elegante Villa Reale di Monza ancor più impreziosita, lasciatemelo dire, dal raffinato perlage francese. Anche questa volta sono presenti alcuni petit vigneron, plus assolutamente da non sottovalutare. Iniziamo dagli assaggi delle loro ricercate produzioni. Livello all’altezza delle aspettative a cui l’effervescente “Acqua di Reims”, come goliardicamente Fabio ama chiamare lo champagne, ci ha abituato. Percorriamo le maestose sale che ospitano l’evento, presenti anche importatori e distributori, sono davvero tanti gli assaggi. Senza nulla togliere alle altre interessanti proposte in degustazione, ecco alcune chicche. Iniziamo dalla Couvée 1809 di A.D. Coutelas dall’affascinate bottiglia rétro con chiusura a spago, come fu agli albori. Domina lo chardonnay sul pinot noir in rapporto 80 -20. Al naso l’affilata eleganza che ricordavo, potente di fiori poi pesca e prugne. Non per tutti ma assolutamente da provare. Poi una new entry del mercato: Retrospective di Fluteau. Extra brut non filtrato, affinato in botte di quercia. Concordo con il distributore: certo ancora un po’ scorbutico data la recente sboccatura della bottiglia ma ragazzi, vibrante bollicina dall’impatto veloce, oserei quasi dire astringente. Fuori dal coro. Sicuramente più piacione dei precedenti l’assaggio del Millésime 2015 di Bernard Bijotat, ma tanta, tanta ciccia. Classico uvaggio chardonnay, pinot noir e meunier, dona al naso un intrigante grip e una sostanziosa e intrigante polpa. Non me l’aspettavo. Stando sul genere “classico” ecco Guérin & Fils anche lui del millesimo 2015, anche lui da tradizionale blend dichardonnay, pinot noir e pinot meunier. Devo ammetterlo è lo champagne. Naso pieno, invoglia il sorso e non solo il primo. Perlage intenso e ammagliante, croccante e ricco il sorso. Una cassa per favore. Chiudiamo alla grande con due vecchi millesimi. Il Vintage 2001 di Breton Fils, blanc de blacs da chardonnay in purezza esprime grande classe data dagli oltre 12 anni sur lies. La sboccatura 2020 ci restituisce probabilmente il prodotto al pieno della sua espressività. Mi ha stupito per la tenuta di freschezza, ma sono le complesse fragranze di pasticceria e di frutta matura a farla da padrone. Tanta roba. Infine il Réserve de l’Oénothèque 2002 di Drappier. Eccellenza di questa maison, un pinot noir dall’immenso carattere. Bolla di classe, direi da grande occasione. Bouquet etereo di frutta candita e nocciola tostata. Sorso cremoso di lunga appagante persistenza. Direi che ci siamo. Confermato l’elevato standing della manifestazione. Un ringraziamento va al Presidente Giuseppe Vaccarini e a Marta Perduca Segretaria Nazionale di ASPI. Viva viva la bollicina!! Alla prossima bevuta.
R.R.