Ovvero “Un angolo di Francia rivoluzionaria sulle rive del lago di Bolsena”!
Beh… ammetto che questo biologico non è immediato, né tantomeno consigliato ad un palato impreparato, però, qui dentro, c’è tanta roba…
Il naso è di una complessità imbarazzante: l’approccio da tisana dalle mille erbe aromatiche ti stordisce. Sembrano all’inizio prevalere i sentori di camomilla, ma poi si scatena un potpourri di petali floreali e poi erbe aromatiche (quanto timo!) e poi ancora esplosioni floreali e vegetali, e con la temperatura una crescente percezione di salsedine. La sensazione di tisana (…) si trasferisce poi in bocca (e li temo che il neofita del biologico si possa perdere): il liquido è scorrevole, non si percepisce la componente acida, paradossalmente una sensazione di ruvidezza vegetale, che però non mi ardisco a definire tannino, e forti note salmastre. Non ha persistenza lunga, ma il vino è profondo, e ti racconta di luoghi lontani ed antichi, di semplicità agresti, di sole estivo e di rive…
Avvicinato ad una serie di antipasti di pesce, non è riuscito ad abbinarsi, ma ha poi trovato un connubio quasi esemplare con una pasta riccamente impreziosita da piccoli pesci di acqua dolce.
d.c.