Inizialmente sono stato sorpreso dalla meraviglia… poi ho invocato al miracolo… per poi perdermi nell’oblio della magia. Scende nel bicchiere con un manto d’oro brillante. Avvicinare il naso al bevante significa entrare in un orto botanico: lo spettro olfattivo è complessissimo partendo da una nota vegetale fresca, al profumo citrino di un agrume immaturo, ma poi appare l’albicocca, una nota di ginger nettissima ed infine una sensazione piccante stupefacente. Ma c’è molto altro… rimani bloccato lì… crea dipendenza! 16 anni ma in bocca il vino appare molto più giovane. La freschezza data dall’acidità è ancora vivissima ed annulla, in un equilibrio perfetto, la percezione alcolica. Accanto al ricordo di una pesca sciroppata affiora la nota di sapidità che trasforma la persistenza in un infinito arcobaleno.
Ad oggi, di gran lunga il miglior bicchiere del 2020!
d.c.