Conobbi il sig. Marsura tanti anni fa. Mi piacque tanto lui ed i suoi vini, pur non essendo mai stato un estimatore di vini da “autoclave” (pur riconoscendo ed ammirando il modello industriale…). Da allora una sorta di affetto mi avvicina a Marsuret, che, se ricordo bene, è l’unica che può pienamente fregiarsi della denominazione Cartizze, per la quantità e qualità di vigneti sulla “collina d’oro”.
I profumi sono intensissimi di pera, fiori bianchi, camomilla. È un inno alla primavera: dona giovialità al solo “ascolto”. Freschezza e dolcezza sono strenuamente abbracciati, disegnando un profilo di vino da aperitivo straordinario, stimolando un consumo smodato.
d.c.