Quartomoro. VSQ.

Di vino ne bevo la giusta quantità… di bottiglie ne ho aperte tante nella mia vita, provenienti da tutte le parti del mondo, ma un Metodo Classico dalla Sardegna NO! E perchè mai la Sardegna non dovrebbe produrre uno spumante Metodo Classico? E perchè mai non farlo anche buono? Globalizzazione? Monotematicità ( e monotonia) dei mercati? Forse è tutto vero! Forse per primi noi dovremmo rifiutare le bollicine che arrivano dall’isola di Ichnusa (ma anche dalla Trinacria e da tutta la Magna Grecia, e dalla Costa adriatica, e così via per il mondo…), ma vi assicuro che il vino che ho bevuto era proprio buono, sorprendente, irrinunciabile!

L’impianto non è originalissimo: pur utilizzando uve (mi dice l’Editore… e chi se no?) di Vermentino, sembra di trovarsi di fronte ad un bicchiere di Franciacorta (ma buono!). Giallo brillante, con bollicina di nobiltà inattesa. Al naso, delicato, sussurato, ma elegante: si percepisce una frutta gialla non matura, una sensazione, questa si originale, di litchi. E’ evidente che il vino vuole sferzare la sua scossa elettrica! Ed invece in bocca, pur giocato sulle durezze, il liquido divino è equilibrato: il mordente iniziale dell’acidità viene immediatamente trasformato in percezione salina e poi di nuovo in una “non dolcezza” fruttata. Ti viene voglia di bere; la bevuta è inappagata: hai bisogno ancora di un sorso… Scaldandosi poi affiora al naso ed al palato una percezione di nocciola, straordinario richiamo o ispirazione alle grandi bollicine del molto più a Nord…

d.c.

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