Siamo sul confine sud della Marna a veramente poche decine di metri dal confine dell’Aube: vigne in ogni suo dove.
Splendente alla vista, come, ahimè, forse solo alcuni Champagne sanno essere. Profumi particolari, fuori dagli schemi o perlomeno dalle attese: l’intensità della nocciola e del burro di arachidi è quantomeno singolare. La prevalenza di percezioni di frutta secca (il calore farà emergere anche la presenza della noce) supera ampiamente il fondo agrumato di scorza di limone e bergamotto. In bocca invece avviene un ribaltamento improvviso: le papille vengono travolte da una spremitura di agrumi e soffrono come sottoposte apparentemente alla corrosione di acido citrico. Ed i due binari (naso e bocca) viaggeranno paralleli per tutto il viaggio, senza mai incontrarsi, lasciando, di fatto, qualche dubbio sull’armonia generale.
d.c.