Boh… non so cosa succeda quando entro nella mia piccola cantina e lì, tra qualche centinaia di bottiglie, qualcuna di essa ti chiama: dimorava da almeno 15 anni, ma il suo turno era solo questa sera, quando mi ha chiamato!
Il colore appare ancora di assoluta vividezza, pur cominciando ad assumere toni granati, segno di una maturità in arrivo. I profumi sono estremamente intensi, di estesa complessità ma anche complicati: la prugna disidratata, immediatamente percepibile, si fonde dopo pochi istanti a petali di rosa in appassimento, a farina di castagne, a sbuffi di tabacco biondo, ed a molto altro ancora che il mio naso non riesce a riconoscere. Lo spessore in bocca è minimo, ma di estrema eleganza: pur cedendo in punto di acidità, l’impressione generale è di grande equilibrio che invoglia la beva. E si recupera gioventù, perché, sempre in bocca, rimangono i sapori qui di una prugna fresca e croccante e di un ortaggio (peperone?) tagliato.
Sorprendente l’assemblaggio di uve scoperto (e tanto misteriosamente celato in etichetta): Montepulciano (60%) e Cabernet Sauvignon, con una probabile quota di Pinot nero.
d.c.