Vignadangelo 2018. Mastroberardino. Greco di Tufo docg

Che avessimo una sete atavica, non vi era alcun dubbio: dopo aver navigato l’intera giornata sotto il sole con il mitico Candelluva II, ed essere approdati in rada a Punta Chiappa, l’unica cosa che si desiderava veramente era di portare ristoro alle fauci infuocate. Ed infatti poco sono durate le tre bottiglie di Vignadangelo (pur considerando che tra minori ed infortunati chi poi bevesse erano solo in tre…).

Giovanile alla vista ed all’olfatto, con un gradito emergere di albicocca e pesca, ma anche di tenui erbe aromatiche che contraddistinguono la nobiltà della divina bevanda. In bocca prima arriva la sensazione di morbidezza per poi strutturarsi con note più dure, uscendo dal cavo orale con un’impronta salina.

d.c.

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