Torniamo, a distanza di poco più di un anno, nella sontuosa cornice della Villa Reale di Monza, dove avevamo degustato le meraviglie del Bolgheri.
Questa volta Fabio Mondini e ASPI ci hanno fatto immergere nel perlage delle bollicine francesi. Presenti una trentina di piccole maison di champagne proposti dai distributori o direttamente dai petit vigneron orgogliosi di trasmettere tutta la loro passione.
Ci tuffiamo quindi nello Chardonnay e nel Pinot Noir che vinificati in purezza o saggiamente assemblati, magari con l’aggiunta di Meunier, ci trasmettono subito quella piacevole ebrezza e leggera euforia che lo champagne sa regalare.
Come accade per altre tipologie di vino anche in questo caso la tendenza di mercato ci restituisce, almeno per le linee base, una certa omologazione di prodotto che comunque, dato l’elevato standing dell’effervescenza francese, ci piace!!
Escono dal coro e ci stupiscono alcune bottiglie a partire da Proy-Goulard la cui giovane produttrice definisce il suo base Brut Tentation vino da tutti i giorni per esprimerne la facile e piacevole beva. Le abbiamo risposto in coro che ci piacerebbe davvero poterlo bere a ogni pasto! Ma è il suo Grande Réserve, classico blend dei tre principali vigneti che ci incuriosisce per l’eleganza e la cremosità.
Ci imbattiamo poi in Fumey-Tassin & Marie Tassin e rimaniamo sorpresi dalla insolita spumantizzazione del Pinot Bianco (presente solo per lo 0,002% sul totale della produzione della zona vocata a champagne) che, nella vinificazione in purezza del Marie Tassin, ci dona un prodotto di estrema freschezza: da bere a casse! Davvero un interessante inedito.
Proseguiamo nel nostro percorso e assaggiando la Cuvée Prestige di H. Goutorbe ci guardiamo l’un l’altro affermando: quello che ti aspetti dallo champagne!! Si esalano infatti sentori di croccante fragranza che solo un grande premier cru sa esprimere.
E’ poi la volta di Gratiot & Cie che fa del Pinot Meunier la sua forza vinificandolo, a seconda dell’etichetta, con minime parti di chardonnay e pinot nero. Tutta la produzione mostra la corpulenza del vitigno principale raggiungendo l’apice con il Desiré Gratiot annata 2008 con i suoi 9 anni sur lies: grasso, pastoso e pieno. Alla grande.
Chiudiamo in bellezza con il Brut Nature – Blanc de Noir di Gabriel-Pagin dove ho ritrovato i motivi del mio amore per lo champagne: sorso affilato, complesso e avvolgente. Bolla sopra le righe.
Bella manifestazione davvero ben organizzata, continuate così. Aspettiamo con trepidazione il successivo evento.
Un saluto ai nostri compagni di degustazione. Ragazzi grazie per il bellissimo pomeriggio trascorso insieme, alla prossima!!
R.R.