Inaspettate effervescenze del Sud

Potrebbe sembrare quasi un’ossessione la ricerca costante di bollicine metodo classico. Sarà, ma una buona bolla è sempre gradita in qualsiasi momento. Esplorate e riesplorate le zone storicamente più vocate del nord Italia dall’Oltrepò all’Alta Langa, dalla Franciacorta al Trentodoc, ma (grazie al cielo!!) viaggiando per lo stivale non è poi così raro incontrare altri maestri di spumantizzazione.
E’ il caso di d’Araprì azienda del Foggiano che dalla fine degli anni ’70 ci delizia con le sue spumantizzazioni del bombino bianco che espresso in purezza o con l’apporto di pinot nero sa regalare ebbrezze indimenticabili.
L’ho apprezzato in varie vacanze pugliesi, bevuto in riva al mare, abbinato a crudités locali, un’accoppiata indimenticabile. Di recente, in una degustazione a tema, sono stato colpito dal Gran Cuvèe XXI Secolo millesimo 2012 sapiente assemblaggio di Bombino Bianco, Pinot Nero e Montepulciano.
Una vera sorpresa. Al bicchiere luminoso dai dorati riflessi, al naso Champagne: esagerato? Non direi, un susseguirsi di intense sensazioni olfattive spaziando dagli agrumi, all’albicocca poi miele passando per la nocciola, il tutto su fondo di piccola pasticceria con un ricordo di focaia nel finale.
Fragrante cremosità in bocca. Di notevole struttura ben sostenuta dall’acidità, forse ancora un po’ da domarsi l’equilibrio, ma è ampiamente giustificato dalla recentissima sboccatura 2019.
Una conferma questo grande produttore di bolle del Sud che sa regalare frizzanti emozioni.
E ora via alla ricerca della prossima effervescenza.

R.R.

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