È uno dei miei “classici”. Non sarò certamente io a raccontarvi i vini di Costaripa, alcuni dei quali celeberrimi. Solo che il Brut Rosé è il mio preferito fin dai tempi in cui li frequentavo ( lavorativamente… si risale alla notte dei tempi…) e forse questo era il vino meno conosciuto (e più riuscito…). Il mio preferito perché allora come ora è un Rosé diverso (anche da quelli che Mattia Vezzola inventa per Bellavista): qui il frutto del Pinot Nero è più rosso; fragolina di bosco, ribes e lampone prima coinvolgono il naso e poi scombussolano la bocca. È una continua alternanza di acidità e dolcezza (a volte anche con una punta di miele ma non ossadativa) come un metronomo che scandisce il tempo e richiama sistematicamente il nuovo sorso.
d.c.