Chassagne-Montrachet. Pinot Noir. Gagnard-Delagrange. 1994.

È sempre consigliabile avvicinarsi ad una bottiglia così con rispetto, ma anche circospezione: chissà se il Genio della Lampada rinchiuso per 25 anni si concederà subito o dovrà essere pazientemente atteso. Nonostante l’apertura prontamente anticipata ed il ricorso alla decantazione, il vino è inizialmente avviluppato nella riduzione: ogni tanto lascia trasparire qualche rilascio di ribes e mora, ma troppo poco per le nostre attese. L’equilibrio è incredibilmente perfetto, ma i profumi stentano a prendere il volo, mentre minuto dopo minuto la persistenza prende corpo, si allunga su toni polverosi di caffè… il Genio si sta svegliando! Accelera improvvisamente prima su note di frutta di fragrante freschezza, prugna e mora su tutte, ma poi si incupisce sui toni della terra e del fungo, forse c’è qualcosa anche di animale. È una progressione inarrestabile… chissà come sarà domani?

d.c.

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