Barbaresco 2000. Vigna Loreto. Rocca Albino.

Ha impiegato più di due giorni ad aprirsi ed a raccontare quanto veniva celato dall’opaco vetro dell’albeisa. All’inizio molto limitato dalle stringhe della riduzione quasi ventennale: colore assolutamente integro, minimamente granata, ma profumi timidi alla libertà nonostante un’ apertura anticipata di quasi 5 ore. In bocca ancora composto sulle durezze, ma molto sottile, delicato, persino troppo nobile… Il grande formato ci ha permesso di poterne portare una buona quota alla giornata successiva: migliorato nell’espressione odorosa, ma non ancora vicino alle attese riposte. Incredibile invece l’esplosione avvenuta per l’ultimo terzo della bottiglia via via sempre più scolma nel terzo giorno dall’apertura: ecco l’inebriamento da viole, anche leggermente appassite, la terra, il fungo, una lontana prugna disidratata, la carruba. Miracolo… all’ultimo tramonto…

d.c.

Alfred Tritant. Champagne Grand Cru 2004.

Mirabile Carte d’Or di Bouzy ( anche se nel 2004 il produttore non ricorreva ancora alla “menzione”…). Nonostante gli anni è apparso in una fredda notte d’inverno come una magia. Perfetto in ogni suo aspetto; nessuna nota ossidativa; impressionante per tenuta delle componenti acide e sapide e per una persistenza non facilmente rintracciabile altrove, sfumando sul palato dopo tanti secondi con un ricordo dolce di carruba e caramello. Piccolo capolavoro.

d.c.

Miscellanea VI

Quanto calore… persino troppo calore nel sorso del Balenc di Cantorie. La struttura è tutta costruita sull’importante volume alcolico e sulla morbidezza di polialcoli e glicerolo che intinge le pareti del bicchiere. Gli aromi e profumi di frutta sotto spirito sono coerenti con l’impostazione generale. Vino probabilmente ancora giovane, chissà se con il tempo affioreranno le durezze?

d.c.

Miscellanea V

Con lo spiedo probabilmente sono abbinabili (o consigliabili) anche piccole dosi di “stura lavandino”. Beh lungi dal voler paragonare il vino ritratto a soluzioni muriatiche, ma è riuscito senz’altro a sostenere e risolvere l’ingombro da overdose del celebre monumento bresciano.

d.c.

Miscellanea IV

Sbagliare è umano, ma perseverare… No! Non abbiamo sbagliato con il vino, ma con la nuova supermerenda… 2 Magnum ( due…) sempre VSQ questa volta Extra Brut Ciàpèl. Pur non dovendo “digerire” tecnicamente nessuna liqueur il vino dalla sboccatura 2017 (qui colpevolmente non ritratto) ha mostrato una marcia in più rispetto al fratello degorgiato un anno dopo: una maturità più suadente, un’armonia più composta, nonostante un registro d’importazione tutto sommato speculare. Sono comunque ancora in attesa che qualcuno mi racconti le differenze sul tema : Franciacorta o non Franciacorta? Sicuramente non Franciacorta, ma…

d.c.