Quanta potenza in questo rosso di Cabanon, tutta incentrata sull’estrazione del frutto, proprio com’era d’uso all’inizio del corrente millennio. I profumi di dolci ciliegie e marasche ti assalgono, stordendoti. All’inizio l’impeto è “liquoroso”, anche con la presenza di un piccolo difetto olfattivo che appare come un neo di bellezza (e che sparirà dopo qualche minuto, forse naturale traccia della riduzione in evoluzione per quasi 7 anni). In bocca è volutamente morbido, rotondo : la componente alcolica e glicerica è la trama narrativa del racconto. L’acidità, sicuramente presente, pare richiamata in causa solamente dal ricordo del frutto, che naturalmente astringe le fauci. Lungo, lunghissimo in persistenza, invocando un antico ricordo.
d.c.