Troppo sottile per essere ricordato

L’origine di natura prettamente commerciale, probabilmente per vendite da “scaffale”, non lo poteva aiutare a superare i pregiudizi dello scrivente (winesnob). Ma nonostante la “Riserva” ed i tanti anni accumulati, la bottiglia non verrà elevata al… Paradiso dei Ricordi (che è l’unica classifica accreditata alla mia tavola). Alla vista ancora di un vivido rubino giovanile che è riuscito a destare inizialmente numerose speranze. Poi però profumi piatti, monotóni e monotoni, senza alcuna profondità e concedenti solo una sensazione di succo di prugna. In bocca è rimasta solo l’acidità, effettivamente importante, ma il vino appare senza corpo; persino il tannino si è disciolto, lasciando una flebile traccia. Povero Chianti… povero Sangiovese… ma sarà veramente sia l’uno che l’altro? Va beh, non indaghiamo: basti la pena dell’oblio!

d.c.

Black Friday – cari amici – bollicine – “i Talebani” e i Cinesi

Sabato pomeriggio, gironzolo per il centro di Piacenza alla scoperta del Black Friday (ma perchè?) che si confonde nelle vetrine già addobbate per il Natale. Nel mio vagare ho l’inaspettato piacere di incontrare una coppia di carissimi amici e così faccio la conoscenza del loro neonato bimbo.
Quale miglior occasione per un brindisi, bollicina metodo classico ovviamente. E allora, in un lampo, il pensiero della combriccola va al barettino stile belle epoque (così come definito da d.c. in un post dello scorso giugno) nei pressi del Duomo. Conosciuto dai suoi appassionati frequentatori come da “i Talebani” (chissà poi per quale motivo?) qui vengono da sempre serviti per l’aperitivo salumi, formaggi e bocconcini davvero gustosi con ottima selezione di vini al seguito. Di recente agli storici proprietari, i F.lli Repetti (forse “i Talebani”?), è subentrata una gestione made in Cina che, fortunatamente per gli avventori, ha saputo mantenere lo standing e l’atmosfera del locale.
Ci lasciamo pertanto consigliare dalla proprietaria nella scelta tra i vari champagne della collezione Fier ce Fit (FcF), marchio dell’esportatore che ha riunito diversi petit vigneron (per lo più sconosciuti) delle zone più vocate alla produzione di questa eccellenza francese.
Andiamo di Perrot Batteux – brut nature – blanc de blanc (ovviamente mai bevuto). Giallo paglierino con brillanti riflessi verdolini, di fine e copiosa effervescenza. Naso soffice, essenza di agrumi, crosta di pane e poi mandorla. Riempie la bocca la vigorosa bollicina, cremosa, anche se forse un tantino esuberante. Inizio leggermente citrino poi mela e biscotto, il tutto soffuso e ben bilanciato, di facile beva. La persistenza, probabilmente influenzata dai decisi sapori dei salumi abbinati, pur essendo equilibrata ed elegante non risulta essere lunghissima. Pomeriggio che ha riservato una gradita sorpresa oltre a confermare questo locale quale punto di riferimento per i “viandanti”. Grazie agli amici per l’ottima compagnia di cui non dubitavo e congratulazioni per il piccolo. Come sempre in debito, ci vediamo alla prossima sbicchierata….. il Natale è alle porte e come ogni anno pioveranno bollicine.

R.R.