Anche qui ne ho perso il numero, segno che è venuto il tempo per inventarsi qualcosa di nuovo…
Ma amo le colline bellissime della Val Tidone (anche se non producono sempre vini indimenticabili..) e devo dire che la cantina del vino di cui parliamo questa sera viene da un vero angolo di paradiso incastonato tra i panorami della citata valle.
Siamo a Santa Giustina, ed avviciniamo un uvaggio di Ortrugo e Sauvignon: Anricus.
Scende pallido nel bicchiere, con un accenno di velatura, che riusciremo ad interpretare solo dopo… Olfatto da vino bianco rustico, pur ammorbidito da un tentativo di ingentilimento e finezza. Nonostante la retroetichetta “affermi la fermezza”, subito appare uno spunto di carbonica (ecco quella velatura) ed una certa non completa armonia: l’alcool, seppur non elevato ed invasivo, viaggia un po’ a parte, e la bocca si inscurisce con una nota verde-amara forse data dalla componente del Sauvignon. Semplice, destinato ad abbinamenti che non richiedono struttura.
d.c.