E nonostante tutto continuerò a bere Franciacorta

Molti degustatori, gran Maestri, cominciano a divenire sempre più critici verso gli spumanti della Franciacorta, cogliendo, e non apprezzando particolarmente, le note di maturità indotte da stagioni estive sempre più bruciate da temperature mai provate. Anche io devo ammettere, che gran degustatore e maestro non sono, che molto spesso non comprendo a pieno nè il modello agricolo (qualora ancora ci fosse…) nè tantomeno “industriale” della gamma in produzione in Franciacorta (ma non tornerò su temi personali con il solo risultato del tedio…). Però ritengo che in Franciacorta oggi si beva ancora bene: un vino che probabilmente si è modificato nella sua evoluzione (non organolettica); che probabilmente non ha ancora trovato il modello perfetto commerciale (come se questo esistesse), rincorrendo il falso ed irraggiungibile miraggio di poter essere considerato un mercato alternativo alla bollicina francese (… ma quando mai!!!…); che potrebbe trovare nuovo slancio anche con l’introduzione di nuovi uvaggi ammessi, con una contribuzione non tanto migliorativa quanto di correzione di acidità (d’altra parte fra poco si vendemmierà a giugno!) facendola un po’ in barba alla tradizione (… ma cosa è una tradizione non ancora quarantenne? Al massimo alla seconda generazione di vignaioli, quand’anche la maggioranza dei produttori sia ancora alla prima…).

E quindi?…. e quindi vi racconto un fine settimana tipo di un normale residente franciacortino.

Venerdì ora di pranzo. Bisogna ridestare le papille, assopite da qualche ora di astinenza dal vino…

Nonostante la lontananza lavorativa, bere i vini di casa, e peraltro di amici, non è un problema. E per cui ottimo Dosaggio Zero di Muratori. Preciso e tagliente nonostante un calore alcoolico generoso. E’ uno dei miei vizi quotidiani preferiti.

Sabato a pranzo. Dell’ “Occ de Pernis” vi ho già raccontato, e per cui salto…

Sabato sera a cena con l’Editore. Cosa si berrà?

Attenzione! L’Editore vi scruta ed osserva… sempre!

Cavalleri Dosaggio Zero 2012: una delle mie cantine preferite. Simbolo costante nel tempo di qualità. Da tempo oramai convertita alla schiera dei Vignaioli Indipendenti.

Assoluti cultori della modica quantità, la nostra secchezza di fauci non poteva che portare a stappare ancora qualcosa d’altro…

Mosnel, naturalmente Pas Dosè (ve l’ho già detto che mi piacciono i Non Dosati? Mi sembra di si…). Il meno muscoloso nella serie di assaggi, ma dalle grandi doti di leggerezza e precisione,

Pranzo della domenica.

Beh ogni tanto prendersi una pausa di riflessione aiuta, una divagazione su bollicine diverse concede di fissare qualche termine di paragone, anche se i paragoni NON vanno fatti quando a tavola trovi una bolla francese…

Tranquilli, niente di stupefacente. Champagne commerciale da Maison di gran commercio… ma sempre meglio che bere Prosecco…

Da questo tipo di bollicina i nostri “eroi” non sono tanto lontani. Ed infatti la seguente bottiglia (aperta sempre nel rispetto della modica quantità) non ha affatto sfigurato: ancora Muratori con un Villa Crespia? Prometto: per un po’ non ne parlerò più (pur continuando a berne copiosamente…).

Ancora Dosaggio Zero! Ma quale Riserva… un 2006, con sboccatura 2013. Nessun elemento ossidativo nel bicchiere, anzi una integrità granitica, prova (già altrove sperimentata) che i Grandi Franciacorta, qualora ben conservati sono assolutamente immortali.

Lunedì a pranzo.

La vita è già abbastanza dura di suo, ed ad inizio settimana è ancora più dura: è quasi un obbligo rincorrere il tentativo di addolcirla. Non andando matto per i vino dolci… vai di Franciacorta!

Molto delicato, non impressionante in termini di struttura, persistenza fugace, ma ottimo in abbinamento con una pasta ai frutti di mare. Beh anche il lunedì finirà…

Martedì a pranzo.

La settimana è lanciata, il catalizzatore dei guai è in azione. Necessita boccata d’aria.

Evviva la Franciacorta, quando il Franciacorta è così buono! Ad una frutta fresca, croccante di pasta gialla si affianca una imperiosa acidità, trama portante di una struttura inscalfibile.

Avete ragione: settimana monotona e monotematica.

d.c.

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