Il vino di questa sera non rimarrà certamente impresso secula seculorum nella RAM della mia memoria, ma è servito sicuramente a superare ingiustificati pregiudizi. Metodo classico proveniente dalla denominazione milanese di San Colombano al Lambro. Profumi non particolarmente intensi, giocati su una matrice di frutta, ma con una lontana ma piacevole nota affumicata piuttosto che tostata. Gusto secco, non condizionato dalla maturità di un frutto dolce che invece arrotonda la sensazione di freschezza. Leggero ma corretto, sicuramente capace di vincere la prevenzione di uno abituato ad inzuppare i biscotti nel Franciacorta…(che peraltro non sapeva che a San Colombano si “alleva” anche il Pinot Nero).
d.c.