Vi ho già spiegato che ogni volta che mi avvicino ad uno spiedo bresciano, la voglia è quella di ricercare un abbinamento con un rosso di terra bresciana. Questa volta è stata l’occasione per stappare un Curtefranca doc Cavalleri 2014. Più “bordolese” del recente Cà del Bosco 2014 di qualche settimana fa (10 settembre 2017); qui la sensazione verde ed un po’ di acerbezza è affiorante, senza però sconvolgerne l’equilibrio generale. Anzi di notevole pregio la percezione di leggerezza della bevuta, impegnata tra le durezze acide e dei tannini ancora graffianti, ma non per questo appesantita. Sicuramente meritevole di attendere ancora qualche anno in bottiglia.
d.c.
Lo so… lo so…formato mini (0,375 l) per perseguire morigeratezza (…)