Che Franco Ziliani sia uno dei più bravi degustatori dell’italico paese, nonchè affermato wineblogger, credo che non vi siano dubbi. Molto spesso non ne condivido il pensiero relativamente al suo, ultimamente molto affiorante, credo politico, ma in tema di conoscenza del mondo vino sono assolutamente convinto che abbia pochi pari a livello continentale. E tipicamente sua è una battaglia che conduce oramai da qualche anno relativamente ai prezzi depressi con cui spesso i Franciacorta vengono esposti sugli scaffali dei supermercati: offerte, super offerte, 3 X 2; non è raro imbattersi in bottiglie fascettate a meno (molto meno) di 5 euro.
L’esperienza che oggi porto è forse un poco diversa, a prezzi non così drammatici, ma sintomatica di come i produttori debbano commercialmente destreggiarsi (forse per sbarcare il lunario…).
Non c’è nulla di male, intendiamoci, ma a me un po’ spiace, e credo che parzialmente leda l’immagine della Franciacorta, trovare sugli scaffali della Coop, con marchio selezionato Coop, un Pas Dosé millesimo 2012 (quindi un prodotto che dovrebbe essere di punta) di una cantina (che peraltro lavora molto bene come Castel Faglia) a 12 euro a bottiglia. Ed il vino come è? Mannaggia!!! Il vino è proprio buono! Grande intensità olfattiva. Misurata eleganza. Freschezza e precisione al palato. Forse la bottiglia risentiva, ma solo marginalmente, di una recentissima sboccatura, non ancora completamente assorbita, ma campione di assoluta qualità!
E voi cosa ne pensate? E’ giusto che un’etichetta top di gamma esca in habillage da grande distribuzione, a prezzi, oramai, da Prosecco “selezionato”?
d.c.
Si marchia Coop, ma non è altro che il celebre MONOGRAM di Castel Faglia.