Orvieto, 2008. Conte Ottavio Piccolomini

Un winesnob come me (mi accollo la meravigliosa definizione rubricata nell’altrettanto meraviglioso sito Passionegourmet) non dovrebbe neanche avvicinarsi a vini così! Ed invece la bottiglia riposava, anzi era stata dimenticata nella mia cantina chissà da chi e chissà quando. Poi quale sia stato il motivo per cui ho voluto sfidare le ossidazioni (ed i pregiudizi), proprio non so…

Beh…Signori…Mi dispiace per voi, ma la sorpresa! Il vino è apparso (non solo a me) integro, di puntuale freschezza e di bella presenza di frutto, di piacevole persistenza. Maturo, si, ma non appassito. Ma chi l’avrebbe mai detto?  Anche i vini dei “negozianti” hanno un’anima? 

d.c.


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