Per molti anni è stato considerato uno dei più importanti vini bianchi d’Italia, fratello, non proprio minore, del celeberrimo Cervaro della Sala. Il Conte della Vipera viene prodotto da uve sauvignon blanc, con una minima quota di chardonnay. Oggi annata 2006, con tanta aspettativa di cogliere la franchezza di un grande vino, oramai maturo.
Ed invece.. AAAAAAHHHHH…. la rottura del tappo! In fase di stappatura il tappo è propriamente esploso in due parti. Considero l’evento al pari di una sventura, la punizione di qualche divinità. Chissà chi mai ho offeso…
Necessario operare, prima della degustazione, travasi e filtraggi per eliminare i residui di sughero, con l’umore che progressivamente si incupiva.
Il vino era comunque perfetto! Alla vista il giallo era ancora su note paglierine, solo leggeremente carico, privo di attese venature dorate. L’olfatto, per quanto non intensissimo, integro e nettamente costruito su nuances di frutta gialla a polpa acida come un ananas ovvero di agrume, ma più mandarino che arancia. Poi una bellissima foglia aromatica, forse una salvia ed un più caratterizzante dragoncello. In bocca la tenuta della freschezza comincia a lasciare il passo alla componente alcolica, contenuta in valore assoluto, ma rotonda ed ammorbidente il palato. Tale rotondità aiuta a far ritornare aromi retronasali sempre di frutta, qui però sciroppata o sotto spirito.
Chissà come avrebbe coinvolto il mio oblio senza la sventura!
Conte della Vipera 2006, Umbria IGT, Marchesi Antinori.
d.c.