È necessario che ogni tanto (ahimè troppo raramente) i tre pazzi di questo blog si incontrino per affinare il potente strumento di ricordi che è Wine top blog, ma come al solito era così tanta la voglia di vedersi e di raccontarsi che del blog non abbiamo neanche parlato: peggio per tutti noi! Dovremo necessariamente rivedersi. Ma non è stato vano l’incontro: la buia notte è stata illuminata da una stella…
Clos de Coulaine, Chateau Pierre Bise, Bealieu sur Layon, appellation Savennières controlée, siamo nei pressi di Anjou sulla Loira: Chenin Blanc in purezza. Vendemmia 2013.
Non credo che nessun vigneto in Italia produca uve da cui si possa produrre vini dalle caratteristiche simili allo Chenin blanc, unico per espressione, imparagonabile per caratteristiche. Oro alla vista, tale da far presumere una maturità che invece non ha assolutamente. Al naso detta linee minerali, e poi sensazioni verdi ed agrumate: ma è la stupefacente capacità di trasformarsi via via che prende temperatura la nota che più impressiona. Il bicchiere continua a migrare, ora vegetale, ora fruttato, ora pervaso da nette sensazioni floreali, poi di nuovo nettamente pietroso e minerale fino ad una sensazione di tessuto immerso in ammorbidente, ma non per questo distintamente aromatico. In bocca è tagliente, citrino, un preciso rasoio: rapido ad incidere ed a scorrere, per poi sfruttare la retrolfattazione ricomparendo come agrume. La mineralità al naso è sale in bocca. E tale sapidità illude la persistenza, di per sè non lunghissima.
Oro liquido, ma la presunzione di dolcezza ovvero ossidazione viene smentita già solo avvicinando il naso al bicchiere.