Ma quanto tempo era che non aprivo un rosso della mia terra? Ossia un vino della denominazione Curtefranca, già denominata Terre di Franciacorta, già… Ma quanti sono i produttori che insistono su questa denominazione? Si sa di nobili produttori di bollicine che si pregiano di alcune etichette di Curtefranca rosso e bianco a prezzi borgognoni. Ma mi incuriosisce sapere se il “tipico” taglio bordolese bresciano ha ancora un mercato significativo fuori dai confini locali.
La Montina Curtefranca Rosso dei Dossi 2012, 12% vol. di alcool. Da uve Cabernet (le indicazioni dell’etichetta non aiutano a rilevarne la tipologia, credo però il più morbido sauvignon) e Merlot. 8 mesi di affinamento in barrique ed 1 anno di bottiglia prima di essere messo in commercio. Vino semplice e facile, di gran frutto rosso all’olfatto, piacevole seppur non intensissimo. Fresco e brillante nel cavo orale, con una bella acidità che aiuta la pulizia dello stesso, pur se abbinato ad un piatto ricco dì grassezza come i tipici salumi bresciani. Ma la caratteristica più rilevante è la vivacità, anzi la giovinezza di un vino che invece comincia ad avere già 4 autunni alle spalle. Bottiglia di assoluta economicità: 13 eur in ristorazione (meno di 7 su vendite on-line). Ma perché ci siamo dimenticati dei nostri rossi?
d.c.
Il dettaglio dell’etichetta.
La retroetichetta un po’ troppo sintetica.
La vividezza di un rosso rubino da paradigma nonostante i 4 autunni.